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di Alfredo Panzini 19

Forse questa era la verità, ma Renato Serra trovava che era inutile proclamare una verità quando nessuno ci avrebbe prestato fede.

Così si parlava, tanto si era lontani dalla idea della guerra. Era così sereno il mare in quei giorni! Tanta vita allegra e spensierata fioriva su la riva del mare!

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Sul mondo, d’improvviso, è apparso lo spettro immane della guerra. Oh, non mai più terribile cometa vide il mondo! Il Vescovo ordinò ai devoti le orazioni pro tempore belli: in tutta l’Italia si tennero comizi popolari contro la guerra. Ma le preghiere pro tempore belli non valsero più degli ordini del giorno nei comizi.

Si sono adombrati i fatti alla maniera così derisa dei vecchi tempi: cioè si diede tutta la colpa al Kaiser, alla bellicosità del figlio del Kaiser: Tisza, Francesco Giuseppe, la casa Krupp, il Papa, i fornitori di muletti e di buoi...

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Il 2 agosto, ero per breve tempo di ritorno a Milano: una domenica asfissiante, deserta. Il sole avea riflessi quasi cinerei.

Mi imbatto nel signor H***, un giovane ger-