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di Alfredo Panzini 187


Gli ultimi sproni delle Alpi, si confondevano nel piano verde. L’amico Rèbora beve acqua mera, mangia polenta sorda, scioglie un ditirambo tolstoiano all’acqua e alla polenta.

— Il segreto delle guerre — dice — è qui: se domanderemo alla vita poco di quello che è artificio degli uomini, molto di ciò che la natura dispensa a tutti in tanta copia: aria, sole, verde, pane, vino, amore, le guerre cesseranno. Se no sarà guerra in perpetuo. Questa è una nozione elementare: ma non è l'algebra, la chimica, la meccanica, il greco, il latino, che sono difficili per l’uomo. Le nozioni elementari sono difficili.

Una società di anacoreti, amico Rèbora? Bellissimo! Ma, e il mondo come va a finire? E l’amore? Altro affare serio! La donna è una fontana; ma l’acqua si guasta se tutti vanno a bere alla stessa bella fontana. E il pane? e il vino?

Anche qui tenni il mio ragionamento per me.

Egli accarezzava intanto e donava caramelle ai bimbi mocciosi dell'osteria. Tutti attorno a lui.

Ritorno. In treno. Alcuni alpini, giovanissimi, belli, volontari, cantano: «Italia, Trento e Trieste, Alpi...».