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Milano, luglio 1914

Fu il 30 giugno, giorno degli esami al Politecnico. Uno studente trentino giunse in ritardo. Aveva quasi le lagrime agli occhi per la commozione. La sera precedente — mi pare — era scoppiata la notizia della tragedia di Serajevo: l’arciduca Francesco Ferdinando da Este, l’erede al trono d’Austria, era stato assassinato1.

— Giustiziato!

— Come crede lei, caro giovane — risposi, — ma i frutti della violenza non mi piacciono.

— La storia procede per atti di violenza!

— Lo so; ed appunto per questo non è un’allegra storia. E quella povera arciduchessa?

  1. La figura di questo arciduca a noi ignota, nota soltanto per la sua avversione all’Italia, e alle democrazie, pare fosse degna di impero.