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160 Diario sentimentale


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Eppure ieri, nel giornale belga Le XX Siècle (quotidien belge paraissant au Havre), v’erano due fredde colonne di nomi di civili massacrati: ed era la continuazione di una lista precedente. E la lista continuerà! Nomi inventati anche quelli? Invenzioni di «un Barzini qualsiasi», come mi assicurava il germanòfilo X***?

Eppure ieri tutto il proletariato di Milano si è commosso, od è parso commosso: certo ha sospeso per un giorno la vita cittadina a scopo di protesta contro l’atto micidiale di una guardia.

Ma ieri, mentre l’enorme folla nera fluiva dietro il feretro dell’ucciso, per le vie della città in lutto, io mi affissavo in quella figurina, che è in tutte le vetrine: il fanciullo belga che eleva i moncherini con le mani recise.

I dolci occhi del piccolo martire guardavano attoniti; ed io pure guardavo attonito.

Invenzione anche quella?

«Mai è esistito — voi dite — il bimbo dalle braccia mozzate!»

Non so!

Ma noi abbiamo sentito, noi abbiamo veduto un bimbo reciso; era figlio dell’umanità: anche figlio vostro, o germani!