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fanno più ordinazioni di Marie Vergini in questi tempi sacrileghi; e quei positivisti di parroci le comprano già bell’è fatte, inverniciate e vestite, dalle case di commercio. Ah, poveri artisti!
Però l’idea di modellare sua moglie con Irma in braccio lo seduceva: una visione soave. Irma che ride, pargoletta, dalle braccia materne: una visione secolare: la maternità e il figlio o la figlia, cioè il germe della vita!
È il grande motivo dell’arte che fu. E Taliedo vide, nel corso dei secoli, artefici canuti e barbuti che gareggiavano nell’esprimere sulla tela o con la creta il tema meraviglioso della Donna vergine e madre; e di mano in mano che creavano, adoravano la loro creazione.
Sì, ma erano tutte cose che si potevano fare al tempo di Giotto e del Beato Angelico, perchè è un fatto che nell’evo medio a Venere erano riusciti a dare una bella batosta. Un po’ con l’asperges, un po’ col vade retro, Satana, l’avevano spaventata, povera Venere! Ah, l’evo medio aveva ridotto Venere in uno stato ben deplorevole. Una età senza bagni in casa, senza calze di seta, senza saponi, senza tela batista. Imaginare Beatrice con una camicia storica color Isabella; Lama con un paio di calze di bigello affezionate alle gambe per delle settimane; madonna Isotta con le unghie non spazzolate! Che orrore! La voluttà era allora condita in salsa naturale, come quella che gli offriva sua moglie.