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lazzi di un giacchetto di orléans nero; un poco era colpa delle gambine esili, che non riuscivano a toccare il predellino. — Dove sono i carabinieri? i due carabinieri regolamentari?

Le guardie del treno, la gente si affollò subito d’intorno a quel signore, invocante l’intervento di quegli uomini neri e rossi, i quali, benchè siano da alcuni considerati come un arcaismo nella società moderna, tuttavia costituiscono la più visibile manifestazione della giustizia umana. Essi però erano assenti.

— Ma non si faccia compatire; ma non faccia ridere il pubblico — gli gridava dal treno, come dall’alto di una tribuna, un giovane signore, tutto vestito di bianco che pareva un sorbetto vanigliato.

— Lei ha violato la mia personalità! Quel signore ha violato la mia personalità! — denunciava il piccolo signore nero con gli occhi fuori dalla testa, con una voce così irosa, che guai per l’elegante giovinotto se il vecchiotto avesse avuto il resto del suo fisico così bellicoso come la voce.

Un professionista del furto nei treni? Mai più! L’elegantissimo giovane scese anche lui per dare spiegazione al pubblico che si affollava.

Semplicemente uno che voleva chiuso il finestrino. Invece il vecchio signore lo voleva aperto.

— Soffro d’asma! — diceva, e questo era evidente, chè pareva minacciato da una congestione.