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— Proseguano pure le loro occupazioni, come se noi non ci fossimo: la piccina, come ben vedono, è ancora innocente; e, per conto mio, ciò che non fa male alla piccina, non mi disturba affatto.

Disse ciò da filosofo e insieme da persona educata: così come si suole dire per cortesia: «Seguiti, o signore, a fumare lo stesso! A me non disturba il fumo, anzi...»

Probabilmente i due innamorati avrebbero seguitato a fumare, anche senza permesso.

La ragazza sorrise, cioè distese in su le estremità delle rosse labbra e socchiuse i suoi grassi occhietti. Il giovane, invece, aggrottò le ciglia, e parve pensare se quelle parole contenevano l’offesa di una ironia. Ma no! Allora sorrise anche lui, e ringraziò.

Poi si stabilì un certo scambio di parole fra le due coppie di commensali.

Aspettando che il cameriere portasse in tavola, la ragazza fece conoscere meglio alla mimma quei gnomi di terracotta che ornavano la terrazza, in figura di vecchietti ridenti, barbuti ed incappucciati; e le spiegò che quei coboldi incappucciati non mangiano le bambine, nè buone nè cattive; ed infine le mostrò l’imagine sua di angeletta deformata nelle spere di vetro. Ciò fece molto ridere la mimma. E il signor Aurelio fu molto riconoscente alla graziosa grisette.

Poi vennero i maccheroncini fumanti nel po-