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dice: Favorisci il giornale? Invece di ricordare i torti passati di suo marito, lei ricorda soltanto i torti presenti. Anzi, faccia di meglio: glieli presenti in iscritto. Invece di dire: Voglio andare a teatro, lei dice: Avresti voglia questa sera, amico mio, di condurmi a teatro?

— Anche «amico mio?»

— Ma sì! Dopo tutto lo fa per la sua salute. Invece di domandare al cameriere: C’è lui? lei domanda: Mio marito, oppure Giulio, Jacopo, come si chiama?

— Marx... pur troppo!

— Ebbene, lei chiede: Marx è in casa? Invece di dire: «Ah, lo hanno impiccato quell’infame di... Così dovrebbero fare anche di te!» Lei si limita alla prima frase. Quanto alla politica, non se ne preoccupi. Io, per esempio, non me ne occupo affatto.

— Allora tutta grazia, tutta gentilezza con un rospaccio, con un istrice, con un orso, un villanaccio di quella sorta.

— Ecco, veda, troppe parole! rospetto, villanello tutt’al più. Si guardi come subito le rughe tirano in giù il labbro. Che cosa è la vecchiezza? Sono gli anni? Mai più! Sono i nervi che subiscono una lenta, irreparabile alterazione.

— Allora io dovrò essere una moglie come una di quelle che esistevano prima della proclamazione dei diritti della donna?

— Ecco, lei provi: e pensi che lo fa per suo