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92 i processi
  Libro II. cap. IX-XVII. Forza ed effetti della fantasia; fenomeni fantastici sulla licantropia e sull’antropofagia; caratteri distintivi tra la magia e la stregheria; difesa delle streghe.
  Libro III. cap. I-III e V. La demonologia nei suoi rapporti colla stregheria.
  ,, ,, IV. Il processo contro le streghe (Dallo Spee).
  ,, ,, VI-XIII. Polemica contro il p. Delrio.
  ,, ,, XIV. Elenco di scrittori che negarono la realtà del Congresso notturno delle streghe ( sec. XIII-XVIII.)
  ,, ,, XV. Conclusione.


Nè prima nè al tempo del Tartarotti alcuno scrittore fu padrone qnant’egli della materia sulla quale scrisse, e ben pochi — forse nessuno — dopo di lui portò nella critica sia filosofica sia storica quella serenità di giudizio, che accorda anche agli avversari la parte che si meritano, ma non riconosce all’autorità di verun nome il diritto di dettare leggi. Oggi si direbbe che il Tartarotti è scrittore alquanto trascurato nella forma, ma sarebbe fortuna se agli autori, che si occuparono e si occupano di oggetti importanti, si potesse far colpa di un torto come questo soltanto. — Che se taluno si scandalizzasse perché egli, erudito e critico di primo ordine, credeva ancora nella magia, non mi permetterei di dire altro che questo, che perfino nel secolo XIX, fra tanto splendore e tanta superbia di scienza, si faticherà a trovare l’uomo spregiudicato; e basti ricordare i fasti dello spiritismo.

Il libro del Tartarotti mise arumore il campo. Avversarî e protettori delle streghe si strinsero addosso a lui, dicendo questi che era inconseguente nel voler distruggere la stregheria e sostenere l’esistenza della magia; quelli accusandolo d’empietà, perché osava impugnare le credenze, le tradizioni, le autorità e le pratiche secolari. — Così, specie per opera degli ultimi, si addensò sul capo di lui una fiera tempesta, la quale tuttavolta non iscoppiò d’un tratto. I primi segni se ne ebbero quando