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eppure io temo non sia completa, quand’anche abbia usata ogni diligenza per iscoprire atti, memorie ed anche tradizioni. —

La procedura, su per giù, fu tra noi quella stessa che altrove; le poche variazioni che si riscontreranno si devono agli speciali ordini giudiziari vigenti in qualche luogo, piuttosto che alle disposizioni degli Statuti criminali di Trento, di Rovereto e di Riva, che nel nostro paese sonoisoli che io conosca.1 Per il resto anche le poche variazioni, che questi introdurrebbero nel processo del quale ci occupiamo, hanno meno importanza di quello che mostrino, per la ragione, che, come si sara potuto vedere dall’elenco che feci, nelle dette tre città, e credo eziandio in Arco e ad Ala, non si conobbe la persecuzione contro le streghe, la quale fu limitata a qualche valle più o meno remota dai maggiori centri civili, se ne togli gli esempi di Nogaredo. — Comunque, circa agli Statuti prima detti è a sapere, che in nessuno è fatta espressa menzione del crimine di stregheria, e che soltanto in quello di Rovereto (Statuta novissima, cap. 161) è menzione di malefici “ ex magicis et demonicis artibus. „ Siccome poi tutti e tre gli Statuti trentini pongono la massima, che quando si tratti di delitti colà non contemplati s’ha a procedere secondo il giure comune, cosi bisognerebbe indurne, che contro le streghe s’avrebbero dovuto osservare le regole di questo; tuttavolta trovando, che nei crimina excepta, ai quali per certo spettava quello della stregheria, si avevano ad adottare le massime del processo inquisitorio, si può invece credere che


    fattami dall’egregio sig. prof. de’ Wieser dell’ Università d’ Innsbruck]; Pfaundler dott. I., o. c. (1843); Dandolo T., La signora di Monza e le streghe del Tirolo (1855); Zotti R., Storia della Valle Lagarina (1862-’68); Rapp L. 0. c. (1874); Zingerle nella Ztschrf. del Ferdinandeo (1882). — Altre notizie ebbi per 1a cortesia del sullodato prof. Wieser, del dottor D. Schönerr., direttore dell’ Archivio dell’ i. r. Luogotenenza in Innsbruck e del rev. don G. Giordani, cooperatore . Villa Lagarina, ai quali — come agli amici F. Ambrosi, L. Campi, G. Ciani e C. Giuliani, che mi furono larghi di aiuto e di consiglio — m’è caro presentare i miei cordiali ringraziamenti.

  1. Furono pubblicati nella Biblioteca trentina redatta da Tomaso Gar (Trento, Monauni, 1858— ’61). Qualche disposizione sulla procedura penale si trova nei “ Privilegi delle Valli di Non e di Sole (V. Arch. Trent. Ann. Ll. pag. 31).