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gli inquisitori cavavano danaro di mano a nobili matrone, le quali venivano costrette a liberarsi a quattrini dal pericolo e dalla minaccia di cadere sotto i loro rigori.1 — Circa alla confisca dei beni una sentenza del 12 settembre 1523 ci attesta, che nella diocesi di Como era un accessorio della pena principale,2 e di Valcamonica sappiamo, che i beni delle giustiziate vennero confiscati a pro’ di certe Chiese.3

Che anche tra noi l’ inquisizione commettesse delle gravi irregolarità e delle barbarie non è a dubitarsi, fu però anche in Italia dove essa urtò contro una virile, conseguentee provvidenziale opposizione. Ma per stare attaccato al mio soggetto dirò soltanto di quella che incontrò in uno Stato la procedura inquisitoria contro le streghe.

La repubblica di Venezia, che nella sua oculata politica diede tanto numero di esempi degni di profondo studio da non essere seconda ad alcuno Stato nè antico ne moderno, sin sulle prime si oppose in modo categorico all’introduzione della Inquisizione delegata nel suo territorio. Nel 1249 era stato deliberato, che gli eretici dovessero giudicarsi da una apposita commissione di cittadini alla cui testa era messo il patriarca di Grado, il quale assieme agli altri vescovi dello stato aveva ad esaminare le credenze religiose degli imputati, mentre la sentenza penale era riservata all’autorità. laica. Nel progresso del tempo però intervenne ai processi anche l’inquisitore, senonchè la sua autorità rimase sempre moderata (la quella de’ giudici laici. — Ma avvenne, che in un processo contro streghe di Valcamonica (forse quello citato più avanti all’anno 1510, dove pare sieno state arse 60 infelici4) a cagione di “ innumerabili estorsioni „ occorse da parte degli inquisitori, cui i Rettori di Brescia lasciarono mano


    — Ivi parlasi anche di quel fra Modesto da Vicenza inquisitore, cui ho nominato più indietro, che viene dipinto come solenne ribaldo.

  1. De vanit. et incert. scientiar. Cap. XCVI.
  2. Cantù, St. di Como, II, III, — La sentenza è del sullodato frate Modesto (Scrofeo) da Vicenza.
  3. Odorici, op. et loc. cit.
  4. Cantù, Eretici, III 148, che dichiara avere tolta la notizia dagli Annali di Brescia, ms. della Quiriniana.