Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
contro le streghe | 65 |
e migliaia di vittime, i processi si seguivano senza tregua, i tormenti ed i supplizî non avevano numero.1 Or come è possibile spiegare tanta jattura?
Le cagioni di questo tremendo fatto sono diverse e di varia natura: io ricorderò quelle che credo le principali. — I volghi, oppressi dalla miseria e vivendo nella più crassa ignoranza, erano fatti ciechi dalla superstizione ed esaltati dal fanatismo mistico, dalla quale e dal quale non andavano esenti neppur le classi agiate e colte. Poiché tra queste ne avevano gettato il malo seme in ispecie i demonologhi, secondo i quali tutto l’universo doveva essere popolato da malefici e da demoni. E pare quasi impossibile a spiegarsi, come si sia potuto scrivere tanto sulla magia, sulle streghe, sul “ diavolo „ e nell’evo medio intorno al tempo del quale parlo, quanto se ne è scritto.2 Qualunque cosa si togliesse dall’ordinario doveva essere opera dello spirito delle tenebre e dei suoi adepti: Dio e la natura nulla più fanno, dice il p. Spee, tutto le streghe!3 — In questo stato delle menti era passato nella convinzione generale, che il distruggere col ferro e col fuoco questi nemici del genere umano fosse non solo un diritto ed un’opera meritoria, ma un dovere. L’istinto poi di imitazione e di emulazione, che ha tanta parte nelle azioni degli uomini singoli e delle loro associazioni, faceva si che tutti si rincorressero e procurassero di raggiungere e di superare quanto vedevano operarsi dagli altri. A tutto ciò aggiungeva stimoli lo spavento, perchè dove oggi una certa benevolenza fa dubitare parecchi, o molti, anche della colpa di veri delinquenti, allora, vedendo che di cento inquisiti novantanove almeno si confessavano rei — per virtù dei tormenti — di orribili delitti, la società si credeva in preda ad una fitta di malfattori, che era
- ↑ Spee, o. c. Dub. 15.
- ↑ Non citerò trattati di demonologia perché hanno solo una indiretta relazione col mio soggetto. — Noterò invece, che tale era la esaltazione delle menti circa al “ diavolo, „ che si sostenne ne sieno stati cacciati da una ossessa 12.652. (Soldan e Heppe, o.c. I, 494). Questo ricorda alquanto ciò che si legge nella autobiografia di B. Cellini, (Ed. Lo Monnier. 1852, pag. 137).
- ↑ O. c. Dub. 51.