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46 i processi

Questi due campioni del processo contro le streghe, — chè tali ben furono e possono dirsi, a preferenza di moltissimi altri — meritano che mi occupi di loro e della loro opera con maggiore ampiezza di quello che invero domanderebbero le proporzioni di questo sommario studio.

A proposito dello Sprenger, che fra’ due fu probabilmente quello che ebbe maggiore ingegno e fanatismo, si narra, essersi lui dato allo studio della stregheria, per aver fatto a caso conoscenza con un giovane prete ammaliato da una vecchia, ostinata a non volere svelare dove avesse nascosto l’oggetto al quale era legato l’incantesimo.1 A Roma egli ed il suo compagno ottennero, ignorasi con quali mezzi, da Innocenzo VIII la famosa Bolla “ Sunimis desiderantes afl'ectibus „ del 5 dicembre 1484.

Questo documento, in sostanza, non fa che estendere nominatamente alle diocesi di Magonza, di Colonia, di Treviri, di Salisburgo e di Brema la giurisdizione ed i poteri già prima accordati ai domenicani Institore e Sprenger, per togliere dalla radice ogni eccezione di incompetenza, eccitarli a procedere rigorosamente contro l’eretica pravita, specie contro la stregheria, ed invocare in loro presidio l’aiuto del Vescovo di Strasburgo, autorizzato a punire di sospensione, di scomunica e d’ interdetto chiunque tentasse di molestare i nominati due padri Domenicani nel loro ufficio. — Ma quello che dà una importanza speciale alla Bolla dell’anno 1484 è in primo luogo il trovarvi partitamente indicate tutte le credenze allora comuni in Germania circa alle streghe ed alle loro pessime opere. Per questo capo si legge colà: che in talune parti dell’Allemagna superiore e nelle provincie, città, terre e luoghi delle dette 5 diocesi, moltissime persone d’ambo i sessi, dimentiche della propria salute e deviando dalla fede cattolica, abbiano commerci co’ demoni come incubi e succubi, e con loro incanti, carmi, scongiuri ed altre nefande superstizioni e sortilegî, eccessi, crimini e delitti, procurino [la distruzione] e facciano perire, soffocare ed estinguersi i parti delle donne, i feti delle bestie, le frugi della terra, l’uva delle viti, i


  1. Tamburini P., Storia gen. dell’Inquisizione. Opera postuma. (Milano, Sanvito, 1862), vol. IV, 47.