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contro le streghe 41

varsela senza dare un giudizio definitivo. — Di questo conflitto formale, un primo cenno s’avrebbe a trovare in un Breve del 1374, (che però vidi solo citato),1 col quale Gregorio XI sostiene edifende la detta competenza; ma tale decreto non deve avere trovato gli animi disposti ad accoglierne le massime senza certe riserve, se si ponga mente, che nel 1390 il Parlamento di Parigi negò e tolse addirittura ogni competenza alla Inquisizione nei processi contro le streghe. Che se la nuova strategica non condusse, pur troppo, a debellare l’esercito che militava per il processo, abbiamo però ragione di credere, che forzasse almeno la mano a coloro che lo conducevano, perchè, ad ogni modo sul cominciare del 400 — mentre il Concilio di Langres ritornò alle buone antiche massime della Chiesa, — un processo trattato a Tolosa (1406) finì colla condanna degli accusati a semplici penitenze canoniche ed a pene pecuniarie.2 Frattanto anche la Sorbona (1398) avea condannate come erronee certe proposizioni volgari relative alla demonologia ed alla magia, ed intorno a questo tempo il cancelliere Gerson (1363-1428) combattè altre superstizioni. Tutto ciò avveniva in Francia, ma il moto colà cominciato si propagava alle altre regioni, della qual cosa fa aperta fede la circostanza, che, mentre Roma continuamente si opponeva agli inciampi gettati fra le ruote del carro della Inquisizione e ne incoraggiava il procedimento, si hanno di questo secolo i principali trattati diretti a scongiurare il pericolo, che il mondo tutto restasse vittima delle streghe, e le loro opere impunite!

E basti qui accennare il “ Formicarium de Maleficis „ di Giovanni Nider (1430 circa), il “ Flagellum maleficorum „ di Nicolò Jacquier (1458) il “ Fortalitium fidei „ di Alfonso de Spina (1459),3 per non parlare nè dei minori nè dei posteriori. Di questi trattati non importa ragionare per disteso, chè tutti sono diretti a provare questi assiomi: la reale esistenza delle streghe, dei loro patti ed eccessi col diavolo, e dei loro delitti contro la


  1. Soldan e Heppe o. c. I. 239.
  2. Id. p. 241.
  3. Questi scritti stanno come Appendici in parecchie edizioni del Malleus maleficarum.