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38 i processi

Non conoscendo io il processo fatto a Villafranca (Piemonte) del 1272 contro certa Pasqueta, che “ faciebat sortilegia in visione stellarum, „ e fu condannata ad una pena pecuniaria,1 non lo porterò innanzi come un’altra prova di ciò, che il processo contro le streghe sia stato introdotto in Italia parecchi anni prima del tempo cui lo fa salire Bernardo da Rategno; lo ricordo però, affinchè chi abbia agio di informarsene vegga a quali conclusioni può condurre.

Ma comunque sia tutto questo, il più antico atto italiano che ci parli di un vero processo contro streghe è un consiglio di Bartolo da Sassoferrato (1313-1355).2 Essendo vescovo di Novara Giovanni de Plotis, questi e l’inquisitore mandarono a quell’insigne giureconsulto per il suo parere un processo istruito contro una strega. — Il consiglio di Bartolo che gioverà conoscere alquanto da vicino, suona nelle sue parti principali così:

“ Mulier striga de qna agitur, sive latine loquendo lamia, debet tradi ultimo suplicio et igue cremari. „ Qui egli enumera i delitti dell'accusata, confessa di avere abjurato a Cristo ed al battesimo, — di avere fatto una croce ex paltis e di averla calpestata, — di avere adorato il demonio piegando i ginocchi,3 — di avere col tatto affascinato e stregato dei fanciulli sì che morirono, per la qual cosa le loro madri avevano sporto querela; e per ognuno di questi titoli Bartolo, trova giusta la pena di morte, citando i rispondenti testi di legge; ma quanto all’ultimo capo, notisi bene, fa queste osservazioni: “ Ergo ipsa striga tamquam

  1. Cantù o. c. III. 348. — L’inquisizione in Piemonte ebbe per un certo tempo carattere mite, locchè può forse essere una conferma. di quella reazione che si manifestò contro di essa nel sec. XIII.
  2. Lo tolgo da Ziletti, Consiliorum seu responsorum ad causas criminales (Venezia, B. Ziletti e fratelli, 1566), I, VI. — Strana, per non dire ingiusta, è la chiosa che fanno Soldan e Heppe al consiglio di Bartolo, del quale non considerarono che superficialmente il contenuto, e sorpassarono l’ultima parte. E come ciò fosse poco, sooprirono, che esso è l’essenziale completamento del “ Directorium „ di Eymerico scritto circa tre anni dopo la morte di Bartolo.
  3. L’omaggio al diavolo era in Italia ben diverso da quello che gli si faceva secondo la leggenda di altre provincie!