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contro le streghe 13


nubi piovose, abitai monti e le selve, presso le fonti ed i laghi, allo specchio dei quali intreccia le sue chiome dorate. È giovane, bella, benefica. Ma talora muta indole, costume e figura: in compagnia di Odino (Wuotan), di Freyja e di Berchta1 corre l’aria fra le tempeste. Essa, identificata con Freyja, ha aggiogati al suo cocchio due gatti, e s’incontra con Thor (dio del tuono), che ha il suo carro tirato da becchi.2 Nella leggenda germanica poi si ha, che Holda, con o senza Odino, Freyja e Berchta, è una delle principali o la principale condottiera dell’ “ esercito sterminatore „ o “ della caccia selvaggia „ (wüthendes Heer, wilde Jagd). Specie nelle dodici misteriose e leggendarie notti circa al solstizio d’inverno (in den Zwölften) una infinita turba di spettri a cavallo di mostruose, fantastiche fiere fende l’aria rasente terra con un romore infernale, e travolge nella sua rapina ed uccide quanto incontra o si oppone al suo precipizio.3 Questa favola è antichissima nei paesi tedeschi, — e diciamolo di passaggio, vi è ancora moneta non del tutto fuori di corso. — Provato, che Holda e come dea della luce, e come abitatrice delle montagne e delle selve, e come protettrice delle acque trova nella mitologia classica il suo parallelo in Diana, che cosa è più facile, anzi naturale a credersi di quello, che i semi barbari tedeschi, famigliarizzati per i loro contatti coi romani, e coi miti classici abbiano adottato per la loro dea il nome della dea italica? Simili scambi non sono fuori del naturale nè rari. 4

  1. Freyja, che si risolve nella dea settentrionale Frigg, ed è la Venere della Mitologia germanica, e Berchta, “ la splendida, „ si confondono facilmente nella leggenda con Holda, e, come questa, da divinità graziose, belle e benefiche si trasformano in dee delle bufere.
  2. Gatti e becchi sono bestie per cosi dire tipiche delle streghe, della tregenda e dei convegni del diavolo.
  3. Avanti la “ Caccia selvaggia „ corre il “ fedele Ekart „ (lo troveremo nei processi delle streghe con Tannhäuser), ed avvisa le persone in cui si imbatte, specie i fanciulli, di fuggirsene.
  4. Nella mitologia classica gli dèi italici conservarono bensì il loro nome, ma si identificarono cogli dèi della Grecia. Lo abbiamo veduto in Diana-Artemisia e possiamo osservarlo in Venere-Afrodite, Giunone-Hera, Giove (Iupiter)-Zeus, Mercurio-Hermes ecc. — Nella mitologia tedesca poi Freyja prese il nome di Venus per un processo identico a quello per il quale