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12 i processi

e la identificò con la greca Artemisia. Simboleggiò la luna, e perciò fu creduta sorella gemella di Apollo (il sole), figli di Giove e di Latona. Ottenne in grazia dal padre di restare vergine, e di vivere e di regnare tra le sue compagne, ninfe figlie dell’Oceano, e le sue ancelle, ninfe cretesi, sui monti e nelle selve, trascorrendo il tempo fra la caccia e le danze, protetta dalla densa ombra del bosco quando con esse scendeva a bagnarsi. Così ci parla di Diana e della sua gentile brigata Virgilio:1

Qualis in Eurotæ ripis aut per juga Cynthi
Exercet Diana choros, quam mille secutæ
Hinc atque hinc glomerantur Oreades,2 illa pharetram
Fert humero, gradiensque deas supereminet omnis,
— Latonæ tacitum pertemptant gaudia pectus —
Talis erat Dido....
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Concedasi pure, che da taluno Diana venne confusa con Ecate, diventata nel processo del tempo terribile dea infernale, che come tale fu detta triforme, e regnò la notte, e trescò coi Mani sui trivii, concedasi eziandio, che la credenza dei primi secoli cristiani trasmutò gli dei falsi e bugiardi in altrettanti “ diavoli, „ — tutto ciò a me non pare sufficiente a spiegare la metastasi della virginea e meridionalmente estetica brigata delle Oreadi nel pauroso codazzo, che cavalca strane bestie, e nel cuor della notte trascorre molti paesi. Anche la trasformazione della favola, diventata leggenda, segue certe regole, che non isfuggono all’attento osservatore, e due fra queste si possono accettare ad occhi chiusi, vale a dire, che nulla vi procede per salto, e che gli estremi non vi si toccano.

Nella Mitologia tedesca Holda è la dea del sole4 e delle


  1. Eneide, I. 498.
  2. Il numero delle compagne di Diana, secondo i mitologi, era molto minore, cioè di 60 socie e di 20 ancelle, ma Servio nel commento a Virgilio nota: “ Mille, finitus numerus pro infinito, nam de nympharum numero varia est opinio. „
  3. Cfr. anche Ovidio Metam. II v. 401 e segg.(Callisto)
  4. Per i tedeschi, si sa, il sole è femmina, quindi lo simboleggia una dea.