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DI PLINIO A TRAJANO. 81

a cui la sublimità del soggetto materia al ragionare mancar mai non lascia; a cui libertà, maestra dell’energico parlare primiera, di lodevole ardire, di caldo amor per la patria, e di tenace costanza soccorre. Ma dispersi, avviliti, e confusi, tacciono quegli altri parlatori pur tanti, che nella lunga nostra servitù di oratori il nome usurpavansi; colpa dei tempi, nol niego; ma, colpa di essi non meno, che con sordide adulazioni una così nobile arte prostituivano; mentre, se libero non era il parlare, liberissimo era pur sempre il tacersi.

In questo augusto senato, oramai più non odo, con così poca maestà di tal ordine, contendere i giorni interi, per decretar poi a gara mentiti ed infami onori al vizio imperante; non più conoscere delle concussioni dei proconsoli e questori nelle deso-