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66 PANEGIRICO

libidini, delle estorsioni, delle uccisioni fatte dai principi creandosi esecutori e ministri, dell’altrui sangue impinguati, dell’altrui pianto pasciuti, infra le rovine pubbliche con baldanzosa insoffribile inumanità e impudenza, d’ogni ricchezza e d’ogni vizio satolli, fra le universali tacite grida, nella propria non meno che nella principesca reità securi, viveano. Sante, sacrosante erano allora le leggi, a cui quella vera Roma obbediva, appunto perchè Roma le facea; osservate, venerate, temute elle erano, perchè ciascun cittadino rispettava in esse i suoi concittadini, e se stesso. Inique, trasgredite, vilipese, e gravose le nostre, perchè son fatte da uno. E dall’uno create, dall’altro distrutte, rinvigorite da questi, riannullate da quelli; le perpetue loro rapide e risibili vicende