sate, o Romani, e pesate, qual fine vi si propone da questi sconvolgimenti; la libertà: qual fine dall’addormentarci nel seno di passeggera fallace calma; la total distruzione. E sia vero, (che non è) che dispersi appena i soldati, da ogni parte i nemici di Roma ne invadano l’impero; e poniamo pur anco, che senza difesa trovandolo, fino alle mura di Roma pervengano: vi nuoceranno quelli maggiormente, o quanto vi nocquero i feroci eserciti vostri da Cesare, da Galba, da Ottone, da Vitellio contra voi stessi condotti? vi nuoceranno mai codesti nemici quanto vi nocquero, senza neppure il velo di guerra, sotto Tiberio, Cajo, Claudio, Nerone, e Domiziano, in Roma stessa le pretoriane loro insolenti coorti? Dai Galli assediatori del Campidoglio si riscattava Roma coll’oro; ma li-