padre e marito, che la umana ferocia pur tanto rattemprano, e che delle altrui sventure compassionevoli cotanto ci fanno; avvezzi alle rapine e alle prede, scialacquatori facilmente delle mal acquistate ricchezze si fanno; a continua e dura obbedienza costretti, quella repressa lor rabbia con fierissima inumanità poi disfogano contro i più deboli di loro: delle loro armi in somma vivendo, ogni ragione, ogni speranza, ogni ordine, ogni loro cittadinanza nelle armi sole ripongono. Tali sono i soldati pur troppo, romani già non dirò, nè di Roma; ma i soldati, che da Roma nutriti, han Roma distrutta. E tali esser debbono, e sempre saranno, i soldati, che cittadini non sono; che colla stessa mano la spada e la marra a vicenda non trattano; e che, non diventando mai padri, cessano d’esser figli di