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DI PLINIO A TRAJANO. 41

l’investigarne la vera grandezza e libertà, il desiderarla, e il provvedere al rinascimento di essa.

Il console, che d’un anno d’impero appagavasi, dopo essersi mostrato ai nemici di Roma soldato, ed ai proprj soldati cittadino, fra le patrie mura, pieno di verace gloria e di patrie virtù, ritornato, nulla perdeva nel perdere la elettiva sua dignità: anzi, aggiunte alle dolci prerogative di libero cittadino le dolcissime lusinghe di una chiara e meritata fama, un più nobile e più durevole impero ritenea; quello, che la conosciuta e verace virtù dà necessariamente sopra chi n’è ammiratore ed amante. Quindi si componea di consolari uomini quel venerabil senato, che per tanti secoli era dei re della terra l’ammirazione ad un tempo, e il terrore. Le lontane e troppe guerre