sei, o egregio Tajano; tal ti mostrasti, ed in pubblico a Roma, ed a’ tuoi ben affetti, tra’ quali me non disdegni, in privato. Tuo primo, e solo, e più intenso desiderio egli è il far Roma felice, grande, tranquilla e sicura; ciò chiaramente, in una sola parola vuol dire, il farla per sempre libera. Interprete io a te dei tuoi stessi pensieri, non ti richieggo già di compiacere a noi tutti, ma di soddisfar pienamente a te stesso. Cagione dunque primiera di far sì grand’atto, parmi averti dimostrato chiaramente essere, non meno che la tua vera grandezza, la tua possanza e gloria. Nè già perchè io creda, che alla repubblica te stesso anteponessi tu mai, ti ho voluto assegnare per prima cagione l’utile privato tuo; ma per dimostrarti alla faccia di Roma, che tale e tanto è l’affetto che