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FAVOLETTA. | 111 |
Le pure api si pascono
Dittamo, erbette, e rose;
E in noi sempre rinascono
40Mille voglie golose.
La libertà di svolazzar quà e là,
Col periglio temprata
Di una qualche ceffata,
Sia dunque ognor la nostra;
45Nè questa a noi giammai tolta verrà,
Se il senno il ver dimostra.
Così il dotto moscon, lor viste fosche
Ralluminando, apria
Che non potria ═ mai farsi un popol mosche.
FINE.