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PARIGI SBASTIGLIATO. 107


XIII.


Fra il nobil grido, il re procede intanto,
     Da Franche armi non compre attorníato,
     Ver la magione urbana.
     220Di duolo e gioja vario-misto un pianto,
     Cui da pria ’l pentimento ha in lui destato,
     D’ogni uom lo sdegno appiana.
     Ma, d’ora in poi quello ingigliato ammanto,
     E a chi ’l porta, e a chi ’l dona, assai men greve
     225(Spero) sarà. — Giunto è già il prence: ei giura,
     Che la orribil congiura,
     Ignota a lui, tutta imputar si deve
     Ai traditor, che in duro error lo han tratto.
     Pago è già il cittadin; già già secura
     230Torna del re la maestade, a patto
     Meglio adequato omai:
     Già espulsi ha gli empj, e richiamato ha il giusto:
     Nè a re lo errar più mai
     Concede il Nazional Consesso augusto.