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11.° Nel fissare con ragionato criterio le spese di costruzione della grande opera, e quelle ancora di manutenzione, d’impiegati, e di tutt’altro occorrente ogni anno, regolando queste spese di mantenimento su quanto si è manifestato per necessario nelle strade ferrate già poste in attività di servigio; alle quali spese dovrà aggiugnersi altra somma, secondo il costume delle società di simili imprese, per far fronte alle ordinarie occorrenze di casi fortuiti, di assicurazione dagli incendj, dei mezzi di trasporto, pagamento di dativa ec.

12.° Nel calcolare sull’esempio pratico di altre strade prudentemente adattato alle situazioni, le ulteriori spese per l’andamento, e pel mantenimento delle forze motrici e dei mezzi di trasporto, Conduttori, Facchini, ed altri Inservienti pel basso servigio, coll’aggiugnere a tali spese un tanto per cento sul costo primitivo da impiegare nella riparazione delle macchine, ed altra somma per la riparazione annuale delle guide di ferro, calcolando tale somma come se dovessero rimettersi tutte quante nel corso di quarant’anni circa.

13.° Nell’instituire un giusto bilancio delle attività, e delle passività per conoscere se avanza una porzione attiva, e se rimane tale che, detratte tutte quante le spese, si possa dire sufficiente a compensare gli Azionisti con un congruo interesse sul capitale cui si sono obbligati, valutando con molta moderazione il di più ottenibile dal maggior movimento che possa anco dedursi da quanto in parità di condizioni si è verificato nelle strade ferrate da qualche tempo attivate altrove.

14.° Per ultimo nell’ottenere dal Governo la facoltà di occupare terreni, e fabbriche dietro giusti compensi da liquidarsi in via sommaria, e così pure il privilegio dell’esercizio per quel tempo che possa lasciar campo a dare agli Azionisti quello che ad Essi può equitativamente competere.

Sono queste le principali nozioni che riguardano la costruzione di una strada ferrata, che fa d’uopo di ben ponderare prima di decidersi a stabilirla, e delle quali ho fatta, per quanto da me si potea, l’applicazione alla normale scelta al mio esercizio tanto in linea d’arte, che di economia.