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ANNOTATIONI DEL XIIII. LIBRO.
Circe che trasforma gli huomini in fiere, e in sassi, è quella fiera passion naturale che chiamiamo Amore laquale il piu delle volte trasforma quelli che son tenuti piu saggi, e giudiciosi, in animali ferissimi, e pieni di furore, e tal’hora i rende anchora piu insensibili che pietre, intorno l’honore, e la riputatione, che preservavano con tanta diligentia prima che si lasciassero accecare da questa ferissima passione, laquale non si vede giamai discompagnata dall’invidia, e spetialmente nelle donne, lequali come invidiose, sentendo che una sia amata da un tale, subito fanno ogni opra, & usano ogn’arte, per ritrarlo dal suo primo Amore, & infiammarlo del loro; & se per aventura non vien lor fatto, convertono a simiglianza di Circe l’amore in odio, e s’adoprano quanto possono con la malignità loro, per porre discordia, e gelosia le passioni veramente aspre e canine nella donna amata, però finge il Poeta che Scilla fu da Circe trasformata in cane. Altri dicono che questa fittione è historia vera, e che nello stretto che divide la Calavria dalla Sicilia, vi fu già una bellissima donna, piena di tanta lascivia, che si congiungeva con tutti quelli che passavano per là, ma lo faceva con tanta secretezza, & arte che pochi se n’avedevano, ond’era quasi da ogn’uno per i suoi modestissimi modi tenuta per donna castissima, di maniera che con questa sua dissimulatione si pigliava piacere con ogni uno, e spogliava poi i miseri passaggieri delle sostanze, e mercantie loro; e per questa cagione fu detto poi che erano trasformati in fiere, e in sassi.Scilla poi dicono essere trasformata in Cane, perche in quella parte vi sono alcuni sassi acuti, e cavernosi i quali per il continuo percotere dell’onde fanno uno strepito che simiglia all’abbaiare de i Cani. Si vede quivi con quanta arte Glauco tenti di persuadere Circe lodandola ad adoprarse in aiuto suo; in questa stanza, Ben mostra il tuo felice, e chiaro ingegno e nelle seguenti, e quanto sia arricchita la medesima persuasione dall’Anguillara, come è ancora l’amore di Circe verso Glauco, e le parole sue per risposta che incominciano nella stanza, La Maga havea lo Dio marino a pena, e nelle seguenti; si vede ancora quanto vagamente habbia concorso L’Anguillara con l’Ariosto nelle parole da Bradamante scritte a Ruggiero, e specialmente quelle della stanza, Scalpello si vedrà di piombo, o lima dicendo l’Anguillara il medesimo nella stanza, Prima farà del sasso Adamantino. È bellissima ancora la cagione che possi piu movere a sdegno le donne, descritta nella stanza Sdegno non è che a quel possa aguagliarse.
Quanto felicemente ancora descrive l’Anguillara la trasformatione de i Cercopij in Simie; per le loro bestemmie nella stanza, Si fa piu breve il corpo, e piu raccolto e ci da essempio che i soperbi & empij che hanno ardire di sparlare contra la religione, e contra Dio; non sono altro per giudicio di Dio, che Simie, havendo la simiglianza di huomini, ma non le operationi. Descrive ancora felicemente il camino che fa Enea guidato dalla Sibilla all’Inferno, dove vide il padre Anchise, e l’ombre de tutti i suoi discendenti, nella stanza, O magnanimo Enea pietoso, e forte e nelle seguenti; come ancora ha descritto le gratie che rende alla sua guida, promettendole ogni maniera di gratitudine, dalla quale intendendo la cagione della sua lunga età ci dà essempio che dobbiamo esser cauti nel chieder gratie a Dio, perche il vivere lungamente nelle infelicità e miserie della vecchiaia, non è vita, ma una morte continua.
I Compagni di Ulisse trasformati da Circe in Porci, significano gli huomini che si lasciano voncere dalla libidine divenire come Porci perdendo l’uso della ragione, che fussero poi liberati da Ulisse per mezzo della istruttione di Mercurio ci fa vedere, che la prudentia sola può guidare gli huomini fuori dell’inestricabile laberintho delle perturbationi. I Venti chiusi nell’Utre a fin che Ulisse possi sicuramente navigar nella patria sua; e che poi a persuasione de i compagni slega l’Utre, e i Venti uscendo il fanno ritornare indietro, ci fanno vedere, che alle volte gli huomini saggi, e prudenti sono isforzati a condescendere a compiacere ancora con lor danno, e pericolo, a gli imprudenti, pazzi, e sospettosi, che si lasciano girar’il capo da ogni vento di sospetto, a fin che al fine venghino in cognitione dell’error loro, e si rendano poi da allhora in poi piu facili, e ubidienti a lasciarse reggere a quelli che fanno senza nodrire le loro strabochevole passioni, e vani sospetti.
Pico Re de latini trasformato nell’uccello del suo nome da Circe per non haver voluto consentire alle sue inamorate voglie, ci fa conoscere che la natura di questo uccello ha dato mate-