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La guerra de i Centauri con i Lapithi, è mera historia; furono detti Centauri che sono popoli di Thesaglia, mezzi huomini, e mezzi cavalli; perche furono i primi che incominciassero a maneggiar’ i cavalli, & a servirsene su la guerra; onde vedendolo quelle sciocche genti cavalcare, si diedero a credere che fussero una cosa istessa insieme con i cavalli, come hanno creduto da principio gli Indiani del mondo novo; si vede quivi quanto vagamente habbi l’Anguillara descritta la loro battaglia con i Lapithi, e come in molti non solamente habbia trasportato Ovidio, ma avanzato, come nella descritione delle bellezze di CIllaro nella stanza, E tu d’ogni beltà Cillaro adorno, e nella seguente: Era il suo volto si legiadro, e bello, come ancora ci rapresenta molto vagamente il suo cavallo nella stanza, Da il capo, e ’l collo il suo destrier gagliardo; ci rapresenta ancora la bellezza, e l’amore di Hilonome verso di lui, nella stanza, Molte bramato havean farsel marito, e nella seguente, come è ancor vagamente descritto lo scherno che si faceva Halefo Centauro di Ceneo, nella stanza, Ó Cena disse a lui, nata donzella, e bella e ben trasportata è ancora la comparatione della stanza, Come balza la grandine sul tetto.

Periclimeno amazzato da Hercole tutto che havesse per dono di Nettuno forza di poterse trasformare in diversi animali; essendo ultimamente trasformato in una Aquila ci fa conoscere che la gloria delle imprese fatte figurate per Hercole, combatte sovente con l’invidia figurata per Periclimeno, laquale piglia diverse forme per fregiarla se può, ma al fine havendo presa la forma dell’Aquila figurata per la superbia, per esser l’aquila il piu superbo uccello che voli, è ferita da uno strale della gloria, che non è altro che quel raggio che si spicca dalle opere honorate, e lodevoli, che sostentano la gloria ilqual’ ha forza e vigore di amazzare la soperbia, e spegnere l’invidia.

Achille morto da Alessandro col favore di Nettuno, e di Apolline, ci fa vedere che il piu delle volte gli huomini valorosi vengono amazzati nelle guerre da houimni vili, e che non hanno ne forza, ne cuore, corrispondente al loro valore; si vegono quivi molte belle rapresentationi, come l’invocatione di Nettuno ad Apolline nella stanza, Subito trova il gran rettor del cielo E dice: Ó della luce unico Dio come ancora è la persuasione che gli fa di mover le sue saette contra Achille nella stanza, Perche lasci spirar quel gran Pelide. Bellissima ancora è la rapresentatione del tiro dell’Arco fatta piu volte dall’Anguillara, e sempre diversamente, che si vede nella stanza, Gli dona un de suo strali, e gli ricorda.