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O pensier curioso, ò mente insana; come è ancora vagamente descritto l’assalto del desiderio del gioire nel cuore delle Donne, e l’amore della castità, e come vinta da questo nell’arenderse voleva, e non voleva a un tempo compiacer ’l marito, che le era inanti sotto finta forma; e al fine quando consente descrive le medesime parole che possono scoprire un simil’ affetto di maniera che contende quivi molto vagamente con una vertuosa emulatione di aguagliarse almeno all’Ariosto se non di avanzarlo.

Il dono che fece Diana poi a Procri del Cane, e del Dardo che non feriva giamai in vano; con il quale amazzò il fiero mostro che scorreva la Beotia; significa il cane la fedeltà, che deve sempre la casta moglie in tutti i tempi al marito, non si lasciando vincere da alcuna sorte di passione a fargli alcuna maniera di dishonore; non essendo animale alcuno piu fedel’ all’huomo del Cane. Il dardo poi, che non ferisse mai in vano, e che amazza, e spegne la dishonesta lascivia, figurata per il mostro, che è una Volpe, perche l’amore dishonesto va sempre con inganni come va la Volpe; hà il dente di Lupo, perche ferisce di modo l’honore con rabbia come fa il lupo, che vi rimane sempre il segno: ha poi l’occhio del Cerviero perche mira lontanissimo come possi condur’ a fine le sue dishoneste voglie, e poi crudele perche con quella furia arabiata trahe di maniera gli huomini fuori della ragione, che non lasciano di commeter qual si voglia abominevole crudeltà; e poi agile perche gli alterati da questa passione vanno per tetti, e per luoghi pericolosissimi con ogni securezza d’animo.

Che Cephalo poi amazzasse la cara mogliera con il dardo che non feriva mai in vano, che veniva spinta dalla gelosia a vedere qual fosse quell’aura chiamata con tanta instantia dal marito significa che la poca prudentia guida altri il piu delle volte a cercare quello che non vorrebbero trovare; onde vi rimangono poi morti dalla passione che rinchiudono in se stessi, di haver follemente creduto all’altrui parole, e dal dardo della continentia.