Pagina:Ovidio - Le metamorfosi.djvu/110

Oltra i nomi di Bacco si vede anco quanto Poeticamente fa la comparatione del cavallo in quella stanza: Si come freme un feroce cavallo, e la conversione ad Agave madre di Pentheo in quella: Ahi crudel madre, ahi quando mai s’udio.


LIBRO QUARTO

N
on però crede Alcitoe, e le sorelle

     À queste sacre feste, allegre, e nove,
     Ne per pompe veder si ricche, e belle,
     Del proprio albergo alcuna il passo move;
     Anzi tutte profane, empie, e rubelle
     Negan, che Bacco sia figliuol di Giove,
     Et han quei giuochi per si vani, e sciocchi,
     Che privan di vedergli i cupidi occhi.

Fra le famiglie nobili di Thebe
     Splendean queste figliuole di Mineo:
     E vedendo i più illustri con la plebe
     Dar sì gran fede à i detti di Lieo,
     Diceano, ahi come ogn’un vacilla, et hebe
     A venerare un’ huom malvagio, e reo,
     Che co suoi finti giuochi, e co’l suo ingegno
     Cerca occupar questo infelice regno.

E con protesto incredula, e proterva,
     Ch’ella schernir non vuol l’honor divino,
     Mostrando Alcitoe d’honorar Minerva,
     Rivolge in filo il ben purgato lino.
     E toglie anchora ogni sorella, e serva
     Al tanto venerato peregrino,
     Ponendo, come lei di maggior tempo
     Minerva in essercitio fuor di tempo.