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n com’anchora preso ingordamente fa l’huomo volubile come il suo carro. Le Tigri poi che ’l tirano dinotano le crudeltà de gli ubbriacchi; gli Orsi, e i Lupi arrabiati poi che sono portati nella preda di Baccho sono i furori, e le pazzie, sopra lequali montano fieramente quelli che sono tocchi, da ’l vino, perche sono di modo senza consideratione, che andarebbero sfrenatamente in ogni maniera di pericolo. Sono anchora timidi quelli che si danno al vino come quelli che havendo perduta la ragione non discerneno, quali cose siano da temere, e quali no. I gradi instabili poi che sono numerati fra i compagni di Bacco significano quei vari e diversi, e non mai fermi passi che fanno quelli che hanno soverchiamente bevuto. È dipinto Bacco ignudo perche chi è tocco da lui scopre tutte le cose e non tiene alcuna cosa nascosta; e poi perche il bere soverchiamente riscalda di modo che non si hà bisogno de vestimenti; il fanno fanciullo poi, perche i suoi fedeli sono sempre spensierati come i fanciulli; il chiamano poi per nome Baccho che non significa altro che furore; rendendo furiosi quelli che ’l pigliano fuori di misura consuma il vino anchora preso moderatamente come vogliono i medici, cosi la soverchia humidità de cibi, nello stomaco, come anchora essendo bevuto fuori di modo spegne pe ’l soverchio calore e l’humido radicale, snerva il vigore, e fa gli huomini deboli, e tremanti. È a Baccho sacrificato il Caprio, amando molto questo animale i suoi pampani.

Descrive l’Anguillara molto felicemente la trasformatione di Tiresia di huomo in donna, e di donna in huomo e come si portò ne gli anni che consumò essendo femina, dove si vede con che bella sententia fà caute le donne maritate che gli huomini sono tutti ad un modo, e che se voglino contentare de i propri mariti, in quella stanza Ben fortunata etc. come anchora descrive le intentioni che spingono gli huomini a gli indovini, che predicono le cose future come Tiresia, nella stanza: Quel vuol saper’ il fin di una sua litte etc. e come anchora predisse oscuramente l’infelicità di Narciso.

La favola di Narciso è assai chiara, per se stessa, onde per venir all’Alegoria dirò che per Eccho si può intendere l’immortalità de i nomi, amata molto da i spiriti alti e nobili, ma poco prezzata da i Narcisi che datti alle delicie s’innamorano miseramente di se medesimi; e al fine poi sono trasformati in fiori, che la mattina sono vaghi, e la sera guasti cosi questi vennendo a morte rimangono sepolti insieme con i loro nomi eternamente, non giovando loro le delicie ne i piaceri ne quali hanno consumata la vita loro. Bella conversione è quella della stanza: O misero me etc. come è bellissima anchora la digressione del lamento di Narciso.

Penteo, che spregia i sacrifici e gli honori che facevano i Tirij a Bacco ci da essempio che quelli che spregiano la Religione sempre capitano male essendo egli stato ammazzato dalla Madre, e dalle infuriate Bacchide, l’historia di Penteo è perch’egli non beveva vino però è descritto nemico di Bacco, tentando ogn’hora con mal’animo di ucciderlo; anchora che gli siano racconte le sue prove e la sua potentia e la sua forza che hebbe in trasformare gli empij e scelerati compagni di Acete in Delfini, animali naturalmente amici all’huomo: si vede quivi quanto felicemente descriva l’Anguillara, la forma di Bacco; e i nomi che gli sono attribuiti; de quali il primo che è Bacco significa furore, passione che si scopre ne gli ubriachi: chiamasi anchora Bromio che significa risolvere. Lieo perche racoglie le forze smarite bevuto temperatamente. Ignigena, che genera fuoco, perche il capo de chi beve soverchiamente è sempre fumoso. Ditirambo, che è nato due fiate; essendo prima tratto dal ventre della madre col ferro, e dapoi da quello del padre ridotto a perfettione. Però è detto anchora Bimadre. Niseo, dalla città di Nisa, overo da una delle cime del monte Parnaso che gli è consacrata. Thioneo, che suona, senza pelli, perche le viti hanno bisogno di esser ogn’anno potate, e fatte senza rami e i pampani che sono suoi peli, overo per dimostrare la sua giovanezza, essendo dipinto giovanne sbarbato. Nittelio, che conduce la notte, perche il vino induce il sonno. Eleo per essere molto riverito nella Città e Lea, Niaco, perche provoca il sinchiozzo bevuto ingordamente. Evante, come lo dotò per ottimo fanciullo Briseo come quello che è stato il primo a cavar’ il vino dell’uva; overo hirsuto perche in Grecia hebbe due statue. Una Hirsuta chiamata Brisei, e un’altra delicata chiamata Lenea; per questo è detto Leneo. È detto anchora Libero, perche pare che dia à gli huomini una certa libertà; che non lascia che possino conoscere alcuno legame di servitù quando sono ubriachi. E Libero anchora perche libera da pensieri, e fà pronti nell’esecutioni, liberi nelle necessità, e alti nelle bassezze. Si soleva gia anticamente ne gli edeficij delle città far sacrifici al Padre libero perche le conservasse perpetuamente libere. E le città libere soggette a gli Imperatori Romani havevano anticamente l’immagine di Marsia che fù sempre sotto la protettione del padre libero.