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IL PARANÀ «CORRIENTES»



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itemi se, tra le mille e una causa che determinano migliaia d’uomini ad abbandonare per estranee contrade i patrii confini e i dolci campi nativi, non è poderosissimo il desiderio di veder novità e di poter dire «io vidi» quello di cui si pasce la fantasia giovanetta o prosegue l’animo irrequieto, sotto l’impressione della lettura dei racconti delle avventure dei viaggiatori, tanto spesso chiosate, e che appariscono tanto più seducenti quanto di più lontano?

Figuratevi dunque se a me, che mi pretendo come l’uomo di Terenzio, cui non è estraneo nulla di ciò che è d’uomo, non mi sorridesse con tutte le sue lusinghe l’occasione di trabalzarmi dalla opulenta Buenos Ayres in mezzo alla società selvaggia e alla natura vergine, e di sorprendere in atto il contrasto tra la civiltà e la barbarie, tra l’arte e la natura!

Siamo dunque in cammino pel Vermiglio (Bermejo); un fiume che attraversa proprio il cuore del Gran Ciacco, il territorio per quattro quinti almeno ancora in mano degli Indiani indipendenti, e navigando su pel Rio Paranà siamo