Pagina:Otto mesi nel Gran Ciacco. Viaggio lungo il fiume Vermiglio di Giovanni Pelleschi.pdf/136

130 parte prima

sonale di cui sono sicurissimo e che ho esposto anche in rapporti ufficiali.

Or bene, non vi è dubbio che quando si formarono cotesti sepolcreti, correva il fiume al piè della ripa, essendo tal circostanza la prima condizione di vita cercata dai selvaggi e dai civili in tutto il mondo: e siccome tutto dimostra la notevole lontananza di cotesta epoca, quindi emerge chiara la conclusione che anche allora si teneva cura speciale dei cadaveri.

In Calingasta, nella Cordigliera di San Juan, si trovano sepolcri in forma di pozzo, non murato perchè il terreno regge da sè, e coperti con una lastra: lì a lato del cadavere si trovano oggetti, soprattutto una specie di gamma e, mi pare, anche il cane. In uno fu rinvenuto un oggetto in forma di ventaglio rigido, di pietra a pulimento, e che doveva essere uno specchio. Ciò si usava anche tra gli Etruschi, e mi rammento che in un sepolcro di questi fu trovato dall’ingegnere P. Busatti a Sovana, in Maremma Toscana, uno specchio di argento, che io vidi, con un magnifico disegno inciso rappresentante, a mio parere, il Giudizio di Paride.

In altra parte di S. Juan, presso la Sierra de Pié de Palo, a lato di un mucchio di pietre, pintadas, fu trovata una stanza mortuaria indiana con molti cadaveri.

Nelle montagne di Salta e di Jujui, nella Puna, si trovano sepolcri (guacas) in forma di piccoli forni di pietra a volta come quelli che qua si usano nelle campagne, dove sono fin tre cadaveri, posti a sedere incappottati o imbacuccati, con al lato, alcune volte, pentole contenenti oro e argento. In oggi i Coja, cristiani discendenti da quelli Indiani che dipendevano dall’Impero del Perù o degli Inca, vanno cercando cotesti sepolcri e raccogliendo le ossa per dar loro messa, come essi dicono: ma l’avidità li ha quasi sempre prevenuti, sicchè mentre trovano le ossa non trovano però gli oggetti preziosi con cui furono seppellite. Non si distingue di che roba fossero