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128 parte prima


E che è mai il Redentore che ha bisogno di essere crocifisso per propiziare Dio all’Umanità?

E che sono i digiuni, i cilizii, le penitenze, tutto il corredo delle mortificazioni necessarie per calmare l’ira di Jehovah?

E domando: se un conquistatore sceso da un altro mondo, avesse veduto gli autos da fé religiosi di quattro secoli fa, son certo che gli avrebbe presi per tanti sacrifizi messicani?

Sì, in verità, la crudeltà è il privilegio delle religioni, e ne traggono, principalmente, dal loro formalismo i motivi e dai Governi la forza.

Ma quel giorno in cui, nei Governi e nella Società la Filosofia soppianterà il Dogma e che il Culto sarà sostituito dall’adesione, tutta interna, della Coscienza ai Veri riconosciuti dall’Intelletto, o intuiti dal Pensiero, quel giorno spariranno dalla Società umana il danno e l’infamia delle crudeltà religiose.

Quel giorno l’Umanità, superati i marosi delle idolatrie, delle incarnazioni, dei dogmi; raggiunta la riva dell’Impero Umano; superba del suo intelletto ingrandito, fatto robusto e sicuro dalle prove sofferte; lieta dell’avvenire di amore, di lavoro e di pace che le starà dinanzi; guatando l’onda perigliosa, scorgerà l’altra sponda dove giovanetta, ignara ancora delle lotte della vita inasprite dalle sottigliezze della mente corruttrici dei cuori, menava l’esistenza infantile non tormentata dalle ire degli Dei. Ancora comprenderà, che la semplicità dava spontanea quella tolleranza e quella pace che allora le detterà la saggezza appresa tra mezzo a diuturne, millenarie, feroci lotte e ne trarrà argomento a riconoscere la propria virtù ingenita continua, e risorta cosciente di sè, garante del nuovo avvenire, dell’avvenire virtuoso e glorioso della Scienza.