Pria che respiri due volte sole,
Qui sulla punta verran de’ piedi
A farti giochi, lazzi, carole.
Non è già questo, Signor, che vuoi?
Or che non m’ami di’ se lo puoi.»
prospero.
T’amo, Arïele mio! teneramente
T’amo. ― Va, nè venir fin ch’io t’appelli.
M’intendi?
ariele.
Sì.
(Parte.)
prospero.
Fernando! uscir di mente,
Bada, non ti lasciar la data fede.
Pon freno alle carezze. È paglia al foco
Delle giovani vene anche il più forte
Giuramento. Sii parco, o certo in fumo
N’andranno i voti tuoi.
ferdinando.
Vel riprometto,
Signor! La neve che sul cor mi posa
Candida, fredda, virginale, ammorza
L’ardor de’ sensi miei.
prospero.
Ti afferma in questo.
Vieni, vieni, Ariele, e d’uno spirto
Sia più tosto accresciuto anzi che scemo