antonio.
Quel tuono un mostro impaurir potea;
Potea, come per subito tremuoto,
L’isola conquassar. Da un branco intero
Di leoni, per fermo, uscì quel tuono!
alonso.
(a Gonzalo).
E voi nulla intendeste?
gonzalo.
A me non giunse,
Sire, sull’onor mio, fuor d’un bisbiglio
Strano che mi svegliò: voi pure io trassi
Con un grido dal sonno; e gli occhi aprendo
Vidi nel pugno lor le spade ignude.
Un romor vi s’intese, e questo è vero.
Stiam per ciò sugli avvisi, e ne spicchiamo
Di qui coi ferri in mano.
alonso.
Andianne altrove
L’inchiesta a seguitar dell’infelice
Figlio mio.
gonzalo.
Voglia il Cielo essergli schermo
Da quelle belve! Il principe, di certo,
Nell’isola raminga.
alonso.
Or dunque in via.
ariele.
(fra sè e sè).
Istrutto il mio Signor di quanto io feci