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atto secondo. - sc.i. 301

Che sovrasta agli amici, e in loro ajuto
Subitamente m’inviò. Fallito
Altrimenti n’andrebbe il suo disegno.
        (Conta nell’orecchio a Gonzalo.)
  Voi qui tranquilli chiudete gli occhi
Come sospetto nessun vi tocchi,
Ma quelli aperti del tradimento
All’opra infame spiano il momento.
Vivere amate?
Cacciate il sonno! Su! vi destate!

                       antonio.
Facciamola finita!

                       gonzalo.
                       (si sveglia.).
                             Angeli buoni,
Guardate il re!

                       alonso.
                (si sveglia anch’egli).
                    Che v’ha?... che cosa è questa?
Svegli? le spade sguainate, e gli occhi
Spaventati così? Che fu?... Parlate!

                      sebastiano.
Mentre noi vegliavamo al sonno vostro,
D’un tratto ne percosse un fragor cupo
Pari a mugghio di tori, od a ruggito
Di leoni. Signor! non fu già quello
Che testè vi destò? Gli orecchi io n’ebbi
Fieramente intronati.

                       gonzalo.
                                 Io nulla intesi.