prospero.
Pria che trascorra
Il tempo tuo? Non più di ciò!
ariele.
Rammenta
Come servo fedele ognor ti fui,
Non falso mai, non mai caduto in fallo,
Nè di viso, o Signor, nè di parola
Dispettoso, imbroncito. Un anno intero
Condonarmi hai promesso.
prospero.
E dalla mente
T’uscì da qual tortura io t’ho disciolto?
ariele.
No.
prospero.
Sì; tu l’obbliasti: e t’è gran pena
Discendere per me nel limaccioso
Letto del mar, sul freddo acuto soffio
Del vento boreal librarti a volo,
Penetrar nelle viscere segrete
Della terra gelata....
ariele.
Oh no, Signore!
prospero.
Tu menti, ingrata crëatura! Hai dunque
Sicorace, la immonda, esosa strega
Che l’invidia e l’età piegaro in arco,
Già dimentica tu?