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delle nostre campagne dispone come gli piace de’ suoi popolani, e mentre finge tendenze liberali, mentre deplora di essere impotente a fare il bene, si oppone copertamente a tutto ciò che potrebbe sollevare il contadino dalla sua secolare ignoranza, e illuminarlo sui veri suoi interessi, e lo mantiene in uno stato di stolida ostilità contro i naturali suoi protettori.

I possidenti delle campagne dell’Italia settentrionale avrebbero cento mezzi per combattere l’influenza del clero e per sostituirvi la loro. Ma nulla si ottiene senza qualche sforzo e senza qualche fatica. Ora la fatica è la cosa che più ripugna all’attuale generazione italiana. Le terre più produttive, quelle che danno tuttora qualche valore alla possidenza fondiaria, sono situate in quella parte che chiamasi la bassa Lombardia, e che comprende il Lodigiano, il Pavese, il Cremasco, il Piacentino, il basso Novarese e la Lomellina: paese tutto di pianura, e spoglio di quelle attrattive di cui abbondano i paesi di montagna. Oltre a ciò l'aria di quei fertilissimi luoghi è sovente impregnata di miasmi palustri, e gli abitanti vi sono esposti a ricorrenti febbri intermittenti, che degenerano talvolta in perniciose, e forniscono ai possidenti di quelle terre un plausibile pretesto per non visitarli. Tali poderi, che formano ora tutta la ricchezza effettiva dei signori dell’Italia settentrionale, poderi assai più estesi di quelli situati sulle sponde dei nostri laghi, o sui colli della Brianza o del Varesotto, sono affittati ad una classe di cittadini che non esiste forse altrove che in Lombardia ed in alcuni stati dell’America.

Parte della classe degli affittaiuoli della bassa Lombardia trae la sua origine dalla classe dei contadini, ed ha tuttora comune con questi la profonda ignoranza e un eccessivo amore del lucro.

Alcuni affittaiuoli emergono dalla moltitudine degli uomini di contado, quando uno di essi, o più fortunato o più accorto o meno tenero di coscienza de’ suoi compagni, è riuscito a mettere insieme qualche migliaio di lire. — Esso prende un piccolo podere in affitto, e vi si stabilisce colla sua famiglia, incominciando una nuova esistenza. Ogni legame di consanguineità o di amicizia cogli antichi suoi pari è da lui spezzato. Da quel momento in poi il contadino diviene il renitente, l’infedel servo dell’affittaiuolo; e questi assume il carattere di tiranno volgare, brutale, e talvolta crudele.

Il contadino che riesce a salire in più elevata sfera e a prendere