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starvi l’opera sua. Nulla si ottiene senza lavoro e senza fatica. Ma la buona volontà e l’attitudine non bastano quando manca la direzione; e la direzione non appartiene alle moltitudini, bensì all’individuo.

L’Italia può dirsi materialmente fatta, in quanto che la intera o pressochè intiera penisola è raccolta sotto un unico reggimento, e più non vi sono padroni stranieri. L’Europa tutta ha riconosciuto il diritto che noi abbiamo di esistere come nazione indipendente. Nel corso dei sette anni, che compongono l’età nostra come nazione, abbiamo ottenuto dei mirabili risultati: la distruzione del brigantaggio; l’abolizione dei conventi; il nuovo assesto che sta per darsi all’asse ecclesiastico; il traslocamento del governo e della rappresentanza nazionale da Torino a Firenze; la riunione delle provincie venete al rimanente d’Italia; e la probabilità di trovarci fra poco in condizione di trattare direttamente col Santo Padre; la cessione del potere temporale, e i compensi che può meritare simile cessione. E l’avere ottenuto tutto ciò senza attraversare quelle tristissime e sanguinose crisi di rivoluzioni, di reazioni e di guerre civili, che lasciano indelebili tracce e dolorose memorie nelle popolazioni che vi soggiacquero, sono benefizi di cui non possiamo mai essere abbastanza grati alla Provvidenza ed agli uomini che la Provvidenza scelse per suoi strumenti. Ma appunto perchè siamo stati così evidentemente e gratuitamente protetti sin qui, dobbiamo mostrarci degni di tale protezione, porci arditamente e devotamente all’opera, e nulla lasciare intentato, nè stancarci, nè disgustarci od annoiarci di ciò che può contribuire a porre il nostro paese fra i più inciviliti e i più rispettati del mondo.

Quali sono gli ostacoli che si oppongono al nostro progresso? Due sono i principali.

1.° La depravazione lasciata nel carattere delle popolazioni da una tirannide di tanti secoli, astuta ed iniqua, che non contenta di ridurci colla violenza e coi mali trattamenti ad una cieca obbedienza, lavorava a renderci incapaci di usare, senza però abusarne, di una saggia libertà.

2° La scarsezza del denaro, mentre avremmo così ingente bisogno di abbondanti ricchezze, per dotare il nostro paese di tutte quelle conquiste della scienza e della industria moderna, strade ferrate, canali navigabili, opifici, macchine, ponti, per mantenere un poderoso esercito, una forte marina: cose tutte che i nostri antichi padroni non si curarono di procurarci.