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paludosi, le praterie a marcite, le risaie, ecc.; ma questi terreni sono necessariamente assai ristretti, e tutto il rimanente del suolo italiano è limitato attualmente alla produzione dei cereali, cioè alla produzione medesima delle altre parti d’Europa; alla produzione di cereali che possono bene bastare al nutrimento del contadino, ma che a nulla montano come oggetti commerciabili, destinati ad impedire che il tesoro pubblico si esaurisca intieramente.

Altre cagioni di rapido impoverimento si sono aggiunte a quelle già accennate. Il mostruoso incremento del lusso, e il disgraziato abito, contratto dalla gioventù d’ogni classe, di fuggire qualsiasi occupazione che non sia di puro divertimento. E siccome il vigore giovanile vuole uno sfogo, i giovani che hanno imparato a considerare le occupazioni dello studio o di un impiego, in una parola quelle occupazioni che compongono una professione, ossia una carriera amministrativa, militare, magistrale, scientifica o artistica, come un mezzo per guadagnar denaro, come una necessità per chi non ne ereditava dalla propria famiglia; i giovani, dico, disgraziatamente imbevuti di tali falsissimi concetti, non trovano altro pascolo alla loro operosità che nell’imitare servilmente i costumi dei giovani della aristocrazia inglese, francese e russa, i quali disponendo di beni di fortuna assai superiori ai nostri, ne porgono rovinosi esempi. I nostri giovani, i quali ereditarono dai padri loro una rendita che i padri non riescivano a spendere, la ricevettero già ridotta dalla parte che la legge garantisce ai fratelli e dalla dote delle sorelle, gravata inoltre d’imposte che non pesavano sui padri loro; e si credono tenuti di far onore alla nobiltà della stirpe coll’eseguire in Italia tutto ciò che i loro pari inglesi, francesi e russi, eseguiscono a Londra, a Parigi e a Pietroburgo. I nostri giovani rappresentanti le antiche famiglie della nostra storia, non sono contenti di possedere dei buoni e bei cavalli, delle carrozze comode ed eleganti, e tutto ciò che costituisce dei ricchi e convenienti equipaggi; ma vogliono essere ammirati come gli esatti fac simili dei giovani inglesi di alto grado; e siccome tanto le importazioni quanto le imitazioni inglesi non si ottengono in Italia se non si pagano a peso d’oro, così la soddisfazione degli innocenti e puerili desideri dei nostri giovani basta talora a mandarli in rovina. Non uno forse degli eredi delle nostre più cospicue e più doviziose famiglie ha saputo conservare intatti i suoi beni