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l’accomunarsi delle varie popolazioni e dei loro interessi: cospicui abbellimenti nelle principali città, e la universale simpatia dell’Europa, a tal segno che quando all’aprirsi della penultima stagione estiva chiedevamo all’Austria di cederne quella parte della patria nostra ch’essa teneva tuttora schiava, l’Europa tutta sciamò essere la nostra domanda giusta e legittima, e dovere la Venezia esser ceduta all’Italia.
Chi ne avrebbe detto dieci anni sono, che i nostri diritti sarebbero oggi così spontaneamente confessati e sostenuti da quelle potenze, che per lo addietro dileggiavano le nostre pretese, i nostri sforzi sempre vani?
La sorte delle armi non ne fu, quanto lo avevamo sperato, propizia, e l’imperizia e l’inesperienza dei grandi comandi, e delle grandi battaglie, tanto dei capi militari di terra, quanto di quelli di mare, nè costò molto sangue, e ne fruttò poca gloria. — Ma nessuno si ingannò sulle cagioni di cotesti nostri problematici successi; e il valore dell’esercito intero, l’eroismo dei nostri soldati di marina, risplendettero così straordinariamente durante la guerra, che gli stranieri ne rispettarono dopo questa assai più che noi facevano per lo passato, e ne tributarono meritate, ma non aspettate lodi. — La Venezia è omai nostra col consenso dell’Austria stessa; e quel formidabile quadrilatero, perenne minaccia alla nostra libertà ed indipendenza, diventa ora per noi un baluardo quasi inespugnabile contro qualsiasi futuro tentativo d’invasione.
Tale è il passato che ne condusse, attraverso tante catastrofi e peripezie, al felice e glorioso nostro presente. — Ma il carattere dei popoli si compone delle passioni e dei costumi acquistati sotto l’influenza del loro passato. — Il passato può essere completamente distrutto, e trasformato in un presente tutto opposto a quello; ma le traccie del passato esistono nel carattere e nelle abitudini popolari che in esso si formarono. — Quando il passato più non esiste, ed ha dato luogo ad un presente che in nulla gli somiglia, le tendenze morali ed intellettuali create da quello più non convengono a questo. — Per noi del resto la necessità di spogliarci di quegli avanzi del passato è singolarmente evidente, in quanto che siamo stati educati dai nostri dominatori per compiacerci negli ozi della schiavitù, e per essere indegni della libertà. — Siamo stati educati a diffidare e a sospettare di tutto e di tutti; a stancarci di tutto ciò che dura da qual-