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pensava. — Gli Austriaci avevano abbandonate quasi tutte le città dell’alta Italia, e quelli fra i principi delle altre parti d’Italia che non li avevano seguiti sembravano trasformati in altrettanti liberali, smaniosi di sagrificare sè stessi e le loro dinastie per eontribuire al risorgimento d’Italia. — Tutto ciò era stato operato dagli Italiani, dalla loro risolutezza o dal loro valore.— Che più v’era da gemere? Come avevano già vinto, vincerebbero ogni volta che il bisogno della vittoria fosse loro dimostrato.

Intanto gli Austriaci si concertavano coi principi loro satelliti, si riavvicinavano al Pontefice, e ne guadagnavano l’animo incerto e titubante; ed intanto l’Europa assisteva al nostro dramma senza neppure fingere di interessarsi in favor nostro, e simulava ne’ suoi fogli periodici di considerarne come impazziti per l’inaspettato apparente trionfo, ch’essa non avrebbe permesso qualora lo avesse considerato come vero e reale. — Presto si vedrebbe a che cosa si ridurrebbero questi nostri trionfi; ma qualora gli Italiani acquistassero veramente la libertà e la indipendenza, toccherebbe alle savie e bene ordinate nazioni dell’Europa il porli in tutela, e l’impedire che le loro pazze teorie e la loro tracotanza ponessero a soqquadro la civiltà e la quiete di questa parte del mondo.

Nessuno pensava di prestarci aiuto; nessuno desiderava vederci liberi e contenti; ma forse meritavamo questa generale malevolenza, poichè ne andavamo superbi e soddisfatti. — Non abbiamo bisogno nè di amici nè di alleati. — Bastiamo a noi stessi; ed insegneremo all’Europa ciò che siamo e ciò che possiamo. — Così parlavamo; e mi ricordo di un tempo in cui la maggiore nostra paura era quella di essere aiutati a nostro dispetto da qualche potenza educata alla scuola di Don Quisciotte.

Suonava l’ora dei rovesci. — Con mirabile valore e con deplorabile spensieratezza, la piccola armata piemontese ed alcune improvvisate legioni di volontarii, a cui si unirono i corpi universitarii, si cimentavano contro l’intera forza dell’impero austriaco, accresciuta ancora da non pochi Russi, che vestivano per obbedienza al loro Czar l’uniforme bianco. — Già il Borbone aveva deposto la maschera, e richiamate le truppe, che la paura di una rivoluzione lo aveva costretto a mandare nell’alta Italia. Già il Pontefice aveva fatto riflessione che gli Austriaci essendo cattolici erano suoi figli