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Barnabiti, o a qualche altra corporazione religiosa, specialmente dedita alla istruzione dei giovani. — Di tale singolarità essi si scusano coll’asserire che i collegi tenuti dai laici sono così male diretti, e la istruzione dispensatavi così meschina, che nulla può aspettarsi da educazioni così condotte. Forse non sono senza fondamento tali critiche, e tali osservazioni: tutto il sistema che ne diresse per tanti secoli, e che era basato sul più rigido assolutismo, cadde in un’ora, e diede luogo ad una illimitata libertà ossia ad una generale rilasciatezza. — I primi effetti di così repentino cangiamento non ponno essere che tristi. — Ma se invece di condannarli come tali, e di volgersi a ciò che rimane dell’antico sistema, come se questo potesse convenire ad una nazione libera, i padri di famiglia delle classi educate si applicassero ad emendare i difetti dei collegi tenuti da laici, essi non andrebbero incontro, e non esporrebbero i figli loro ad una serie d’incalcolabili danni, col risospingerli nel passato; e ciò nel momento appunto che questo passato crollò, e che ad esso subentrava un avvenire interamente opposto a quello.

Che che ne sia delle molte imperfezioni ed incapacità nostre, delle nostre impazienze, diffidenze ed inerzia, ecc. abbiamo fondate speranze di un felice e glorioso avvenire. — Mettendo a confronto ciò che abbiamo operato in questi ultimi sette anni, con ciò che operarono durante uno spazio di tempo assai più lungo, cioè dal 1821 e dal 1831 sino ad oggi, altri due popoli meridionali, repentinamente usciti di servitù ed assunti all’onorato seggio di libere nazioni, voglio dire dei Greci e degli Spagnuoli, troviamo occasione di confortarci, e di rinfrancarci nelle nostre speranze. — L’Europa tutta parla dell’Italia come di una nuova potenza di primo ordine, e chi ne avesse predetto dieci anni indietro che di noi si sarebbe oggi portato siffatto giudizio, sarebbe stato tenuto o per pazzo o pel più impudente degli adulatori.

Possano realizzarsi così le nostre speranze, come fu di gran lunga superata sin qui la nostra aspettativa. Poche parole aggiungeremo ancora sulla situazione d’Italia in quanto concerne la sua politica esterna, ossia le sue relazioni colle potenze estere.

Nata o, per meglio dire, rinata, per opera della Francia, col concorso di questa grande e generosa nazione, le altre potenze potevano considerarla come di lei satellite, e trattarla conseguentemente