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diamo ora quali sono i progressi già eseguiti in Italia, dal 60 in poi, e quali mezzi impiegava il nostro governo per realizzarli.

I due principali strumenti di civiltà, di cui dispone un governo posto nelle condizioni in cui trovasi il nostro, sono la costruzione di nuove strade e lo stabilimento di scuole popolari. — I governi che lo precedettero, e che avevano per unico oggetto degli atti loro il mantenersi nella autorità di cui facevano così deplorabile uso, trascuravano di proposito quei due elementi del nazionale incivilimento, e perchè avrebbero voluto circondare i loro Stati di un muro inaccessibile come quello della China, e perchè tanto la costruzione di nuove strade come lo stabilimento di nuove scuole popolari costano molto denaro. — Nelle provincie meridionali del Napoletano, siccome nella Sicilia, le strade esistevano soltanto nei conti del Ministero dei lavori pubblici; ma in fatto, il percorrere la pittoresca Calabria, era altrettanto difficile, faticoso e pericoloso, quanto il percorrere il centro dell’Affrica o dell’Asia. — Nelle parti centrali e settentrionali d’Italia la stessa condizione di cose non era possibile, e perchè non poche strade vi erano state costrutte dai precedenti governi, ed in ispecie dal Napoleonico, e perchè l’incessante concorso di forestieri, che visitano ogni anno quelle contrade, avrebbe reso impraticabile l’abbandono dei mezzi di comunicazione dai paesi loro all’Italia, o per lo meno avrebbero trasformato quell’abbandono in uno scandalo europeo. — Fu dunque mestieri che l’Austriaco si rassegnasse a lasciare alle sue provincie d’Italia il benefizio che dalle opere dei suoi predecessori ricavavano; e lo stesso fece per le scuole comunali, ch’erano istituzioni dell’imperatrice Maria Teresa, e che ebbero per effetto di mantenere i contadini lombardi in una condizione morale ed intellettuale assai meschina per vero dire, ma superiore a quella delle popolazioni rurali del rimanente d’Italia, tranne però delle toscane.

Le ragioni medesime, che avevano indotto i sovrani assoluti d’Italia a non costruire nuove strade, e a non aprire nuove scuole, traevano il governo nostro a dotare senza frapporre indugio il paese così delle une come delle altre.

Una circostanza speciale rendeva vie più importante pel paese nostro, che le lacune lasciate espressamente dall’Austriaco nel sistema delle nostre strade fossero colme. — Voglio dire delle strade fer-