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delle contrade, è pressochè interamente scomparso. — I bambini di quei padri non istanno più li interi giorni rotolati ed aggruppati sui marmi delle chiese per godere un poco di fresco, intento favorito dal modo loro di vestire che consisteva nella assenza completa di qualsiasi pezza di tela o di stoffa che ne coprisse il corpo o le membra — Da tutto ciò si vede che il popolo Napoletano, non ignora da qual lato dell’orizzonte spunti il sole del viver civile, e desidera uniformarsi anch’esso alle leggi della civile società.

Diciamo ancora che il Napoletano sottoposto per la prima volta a gravose imposte, condotto sul campo di battaglia per difendervi dei principii a lui poco noti ed apparentemente estranei ai suoi interessi, non ha mai dato segno di malcontento; e meno ancora di tendenza alla ribellione.

Tutto ciò ne dà liete speranze per l’avvenire, e poichè Napoli si mostra così bene disposta a lasciarsi guidare ed a porre la sua fiducia nel senno altrui, piuttosto che nei suoi naturali istinti, e nelle sue proprie impressioni, tanto più deploriamo la lentezza con cui il nostro governo e le classi più colte e più facoltose della popolazione si occupano di fondare associazioni ed istituzioni dirette alla educazione ed alla istruzione del popolo. Che cosa non siamo noi in diritto di aspettare da un popolo che per tanti secoli corrotto e depravato di proposito da un iniquo ed assurdo governo, acquistata in un giorno la illimitata libertà che si compete soltanto alle più incivilite nazioni, non abusa di così gran dono, e si sottopone di buona voglia a tutti i sacrificii che sono come il prezzo della sua libertà!

Non possiamo tributare le medesime lodi alla Sicilia. — Ivi la corruzione si mesce alla naturale ferocia di una popolazione derivata in parte dall’Arabo, e quell’isola che fu un giorno popolare e ricca oltre ogni credere, non ha fatto sin qui uso della acquistata libertà se non per compiere atti che non si possono paragonare che alle carnificine del medio evo, o dei popoli selvaggi. — La camorra che alleata al brigantaggio nel Napoletano, ritardava il progresso di quelle popolazioni verso la civiltà, opprime e disonora la Sicilia con una impudente tirannide che non ha pari. — L’isola che per due terzi della sua estensione è posseduta dalle corporazioni religiose e dalle manimorte, è pressochè deserta, ed è del tutto incolta — La legge si sforza invano di ridurre sotto il suo scettro i Siciliani, che