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numero delle città ossia dei centri di popolazione, di operosità e di civiltà, un certo grado di coltura e di modi civili distribuiti in tutte le classi sociali, la circostanza che il popolo parla non già un dialetto non intelligibile per chi nacque una trentina di miglia più in su o più in giù, ma la lingua scritta leggermente alterata, l’intelligenza ed il naturale docile e quieto degli abitanti, sono cose che animar dovrebbero gli speculatori e gli spiriti intraprendenti a tentare qualche nuovo stabilimento commerciale ed industriale. — Il felice successo di un tale tentativo non sarebbe però così certo nè così probabile, come può sembrarlo a prima vista. — Il grande, il formidabile ostacolo stà appunto nel carattere della popolazione che nessun male considera come più intollerabile, della fatica e che resiste passivamente a qualunque sforzo si tenti per vincerne l’inerzia; e vi resiste senza rimorsi perchè la sua resistenza non è accompagnata da moti o da espressioni violenti, anzi direi quasi che il toscano considera quella sua ostinata resistenza come una virtù, detta la moderazione nei desiderj, la rassegnazione, ed il sapersi accontentare di poco.

Il governo gran ducale toscano fu sempre il più mite fra i governi dispotici che fecero per tanti secoli strazio dell’Italia. Il sovrano che conosceva personalmente una grandissima parte dei suoi sudditi conosceva e praticava con perfezione quelli artifizj di modi e di espressioni che toccano il cuore dei semplici, e rivestono agli occhi loro l’aspetto della benevolenza e della umiltà. Una passeggiata per le vie della città in abito borghese, e senza seguito apparente; una parola detta familiarmente ad un popolano, un soccorso largito in tempo opportuno ad un bisognoso, erano i mezzi con cui si mascherava agli occhi delle popolazioni il vicerè austriaco, il depositario delle massime imperiali. Una penna toscana gli strappò la maschera e lo presentò al popolo deluso in tutta la laidezza di un ipocrita tiranno, ma il popolo toscano rise della strana figura che gli si mostrava per la prima volta, ritenne nella memoria il mirabile ritratto di quello; che non è, nella lista dei tiranni, carne nè pesce; ma non cavò insegnamento alcuno dallo spettacolo, e forse noverò fra le virtù del sovrano la indulgenza con cui si lasciava dipingere coronato di papaveri e lattughe e permetteva a lui di ridere del dipinto.

Le popolazioni degli antichi stati romani, ammontano a circa due