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che criterio e di una dose qualunque di senso comune, che non sia sino ad un certo punto responsabile dei pericoli che minacciano la patria, e dei danni che a lei ne possono risultare. Quando gli italiani decisero di strappare l’Italia allo straniero, e di rimaner padroni della loro terra natia, assunsero il dovere di guidare il paese in modo tale, che esso potesse mantenersi indipendente, e prosperare nella sua libertà. — Altrimenti, cioè se gli italiani assennati ed amanti della patria, che tanto sacrificarono per dare ad essa l’indipendenza, avessero pensato di rimanere poi inoperosi e di lavarsi le mani dell’uso che le moltitudini starebbero per fare della acquistata indipendenza, essi sarebbero colpevoli non solo, ma positivamente indegni di perdono.

Essi avrebbero esposto scientemente la patria a pericoli maggiori di quelli che le sovrastavano nel passato, e le avrebbero preparato un avvenire funesto, che chiamerebbe su essa ad un tempo il disprezzo dei contemporanei, la pietà dei posteri, e servirebbe di esempio alle future generazioni.

Mi si risponderà forse che singoli individui, per operosi e desiderosi del bene che sieno, nulla possono sulle moltitudini — Io credo invece che chiunque, per debole che naturalmente sia, acquista una ragguardevole autorità sulle masse, quando cammini a faccia scoperta ed a fronte alzata sulla retta via. — Del resto non vedo perchè gli individui che hanno opinioni, volontà e sentimenti comuni, debbono rimanere isolati gli uni dagli altri. — Riuniscano le loro forze, si associno, come già si associarono segretamente quando intrapresero di liberare la patria. — Quella era una impresa in cui l’individuo era pressochè impotente, poichè non poteva essere condotta a buon termine se non colla forza. Allora le associazioni erano interdette; e cionullameno una trama nascosta ordivasi in tutta Italia, e non so se un solo fra i patriotti italiani possa dire di non avere appartenuto ad una delle tante società che avevano per oggetto la liberazione del paese. — Oggi le associazioni fra i cittadini sono permesse non solo, ma raccomandate e protette; per cui nessun individuo può scusare la propria inazione col pretesto che gli sia vietato di operare.

Non registrerò qui per minuto i vari oggetti che tali associazioni potrebbero e dovrebbero proporsi, variando essi ad ogni passo, perchè