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CAPITOLO QUINTO
NOSTRI DOVERI
Nel descrivere il carattere dei popoli d’Italia, accennando alle cause che lo hanno prodotto, ed agli effetti che ne derivano, ho spesse volte ragionato dai doveri che ne spettano; per cui temo di cadere nel corso di questo capitolo in frequenti ripetizioni dello stesso pensiero. Per sottrarmi in parte almeno a simile inconveniente, altro non mi rimane che di ristringermi quanto più posso, e compendiare ciò che dovrò pure ripetere. — Ho detto, e parmi di averlo dimostrato, che una parte considerevole delle popolazioni italiane, non è abbastanza educata ad un libero e civile reggimento; anzi, che essa è tuttora ingolfata nei vizi che risultano da una lunga servitù ad un potere straniero e nemico, che le tolse o paralizzò a bello studio in essa ogni nazionale e patriottica virtù, nella scellerata speranza di renderla cieca ed insensibile al proprio avvilimento, pervertendola a tal punto che fosse incapace di vivere libera e civile.
Se non riescì interamente nel suo proposito il dispotismo che dall’Austria si diffuse sull’Italia, vi riesci però in parte; e questo infelice risultato è appunto ciò che oggi fieramente ne travaglia, e che dobbiamo distruggere. — Non riescì il dispotismo a farci amare la schiavitù, la quale al contrario ci divenne di giorno in giorno più abbor-