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Di tale asserzione si sdegnava alla sua volta l’Italia, e più fervorosamente sosteneva i diritti dei romani a disporre di sè medesimi come tutti gli altri popoli inciviliti, a cui la moderna società riconosce gli eguali diritti. — Così nacque l’antagonismo che tuttora esiste fra il clero ed i laici d’Italia; e nel suo nascere poteva trascinarci ad atti violenti, se la Francia non fosse intervenuta a porre il Pontefice sotto l’egida della propria bandiera. — Ed ora, sebbene gli abbia levata una tale protezione, la suppliva mediante una convenzione che ci preclude ogni via di fatto in favore dei diritti del popolo romano. — Ma questi diritti sussistono, sebbene non sieno apertamente confessati dalla maggioranza delle nazioni cattoliche, alle quali conviene verosimilmente che il capo della chiesa cattolica sia in una condizione elevata e in apparenza indipendente, e non le richiegga di protezione o di sussidio ogni qual volta l’esigessero le sue circostanze. — Tale convenienza può essere discussa e sostenuta con argomenti che hanno certo il loro valore, e si può mettere in bilancia coi diritti della popolazione romana e cogli interessi dell’Italia tutta, senza suscitare fra i difensori di quella e dell’altra opinione nè atti, nè sentimenti di nimicizia. — Ma ciò che eccita lo sdegno degli italiani, è appunto quel confondere la convenienza politica degli uni e degli altri coi doveri del cristiano, e quel far intervenire la santità della religione, e tutto ciò che ad essa ne lega, in una quistione tutta mondana e politica, benchè interessi il ben essere del clero, e le prerogative a cui esso non vuol rinunziare. — Di ciò appunto si sdegnano gli italiani; e se la quistione politica non è degenerata in quistione dommatica, in uno scisma o in una eresia, dobbiamo renderne grazia al profondo senso religioso della nazione italiana, che si mantenne sin qui non meno salda nella convinzione e nella difesa de’ suoi diritti civili, e politici, che nella integrità della sua fede.

La religione cattolica è tuttora professata e rispettata dagli italiani, ma il clero è da essi veduto con diffidenza e sospetto. — Da ciò risulta che la fazione clericale, sebbene comprenda nelle sue file pressochè tutto il clero, non conta molti partigiani nella parte laica della nazione, ed ha poca probabilità di farsi mai più numerosa. — Ora, sino a tanto che il clero solo propugna i propri interessi, la fazione clericale non può dirsi veramente fazione politica, o per lo meno non può essere come tale di molta importanza e gravità. — Il clero su-